Il problema "bio-etica". Oggi, quale prospettiva etica? (2011)

Breve estratto

Il termine nasce nel 1970 quando, per la prima volta, venne usato dal medico olandese, operante in America, Van Potter. In generale, possiamo dire che la bioetica è quell'orizzonte della conoscenza che vuole riflettere e discutere - in ambito interdisciplinare - su ciò che si deve o non si deve fare all'interno delle pratiche medico-biologiche, o come si dice, biomediche, in situazioni di intervento medico-ospedaliero estreme, fine-vita, ma anche sulla possibilità di inizio-vita.


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Il problema "bio-etica" (breve estratto)
Innanzitutto, mi sembra opportuno scansare un equivoco di fondo: stiamo parlando di tecnica e non di tecnologia. La tecnologia, comunemente intesa, è l'applicazione concreta, materiale, di ciò che la scienza e la sua massima applicazione, la tecnica, ci dice. L'essenza della tecnica, che meglio sarebbe ri-nominarla attraverso il termine greco techne, è la capacità di disporre mezzi in vista di scopi. Ma, considerando come gli scopi che la razionalità umana può prefiggersi sono potenzialmente infiniti, la ragione, divenendo razionalità tecno-scientifica, modifica il concetto di tecnica che viene definendosi come la capacità indefinita di realizzare infiniti scopi (in questo senso il filosofo Emanuele Severino e con lui anche il filosofo Umberto Galimberti, ha scritto pagine fondamentali).
problema bioetica2011.pdf
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