presentazione del libro       "incontro alla gloria" (9-6-2018) libreria mascheroni (Giussano-mi)


Innanzitutto, il contenuto di questo scritto è l’icona (sette icone) che solo distrattamente la potremmo chiamare opera d’arte. Perché distrattamente? Perché l’icona è, da una parte, più di opera d’arte (pur essedo tale), ma potrebbe risultare anche meno di opera d’arte, se volessimo leggerla attraverso il significato diminutivo oggi perlopiù usato, di religiosa, o solo di disegno su legno. Tuttavia, possiamo interpretarla come una forma d’arte specifica e in modo più preciso come arte sacra e arte teologica. Come scrive Michel Quenot, padre ortodosso e studioso di icone: “Ridurre l’icona a un oggetto d’arte significa svuotarla della sua funzione primaria. Essa è infatti una teologia in immagine”.