miniature                                                                esperienze di poesia ai margini del foglio (2018)

Perché il dire poetico nell’epoca mercificante

 

 

Nell’esperienza della precarietà delle cose, del tempo, della vita, dove tutto fluisce verso il proprio annientamento seriale non solo le mode, dove il nuovo si annienta per il nuovo e nulla sembra più valere se non come cifra omologata e omologante, possiamo chiederci, ancora, il perché del fare poetico.

 

La parola poetica e con sé l'esperienza che ne è intimamente legata, può ancora cogliere quel barlume di senso che solo può far rivivere le cose, le relazioni, il mondo e l'uomo nel mondo? Possiamo così domandarci, con il filosofo Franco Toscani: “Perché i poeti in un tempo tutto preso dal «vuoto dinamismo del giorno» (Musil), il quale non sa che farsene della poesia […]?”[1].

 



[1] F. Toscani, Poesia e pensiero nel «tempo di privazione», p.18.

 


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