Buona sera e grazie ancora per l’invito. Subito una citazione tratta da Pirandello, Sei personaggi in cerca d’autore: “La vita, mia cara, è un palcoscenico dove si gioca a fare sul serio.”

Potrei subito partire con due domande e qui concludere la serata: CHI io sono in realtà? A quale gioco della vita prendo parte?

Questa sera vorrei portare in emergenza due modi di dire, due metafore che dicono due modi di pensarla e di viverla, la vita: lo stare al gioco e il mettersi in gioco.

Vorrei però giocare un po' con voi e riflettere brevemente con voi sulla serietà della vita attraversando il gioco, l’attività apparentemente meno seria e la più illusoria. Direi la più difficile da considerare, la più sfuggente di tutte e sfuggente proprio perché appunto, fugge via dalle nostre mani, cosa rimane del gioco una volta finito? I giocatori, o gli attori, rimangono a zero, stesse condizione di partenza! Qui sta proprio lo scarto tra vita e gioco.

Tuttavia proprio sulla coppia gioco/serietà, vorrei riportare alcune citazioni interessanti: Schiller: “L’uomo è completo solo quando gioca”; Hegel: ”il gioco nella sua enorme leggerezza è l’unica vera forma di serietà” (parafrasi) e in ultimo Dostoevskij da Il giocatore: “Ero anch’io un giocatore: lo capii in quel preciso istante. Le gambe e le braccia mi tremavano…”.