ICONA DELLA "TRINITà" DI rUBLEV (2015)

BREVE ESTRATTO

Questa sera vorrei mostrarvi l’icona della Trinità, considerata il massimo capolavoro del genere. Fù eseguita nel 1425 dal monaco russo Andrej Rublëv. Il grande teologo ortodosso Evdokìmov ha detto che nel mondo dell'iconografia non esiste niente di così bello e potente. Possiamo dire che Rublëv abbraccia, in una sguardo contemplativo, il mistero di Dio.

Vorrei introdurvi alla visione di quest'opera prendendo brevemente in considerazione il problema delle “eresie” per tentare di farvi comprendere la difficoltà del mistero trinitario. Eresia è una parola che dal greco hairesis significa “scelta”. Cioè, di fronte alle questioni teologiche fondamentali, io non accetto la linea dei Padri della Chiesa o del Magistero, ma scelgo ciò che ritengo, io, sia la verità.


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L'icona russa della "Trinità" di Rublev
Tuttavia la Bibbia, con profondità, ci viene incontro laddove, nel Gn,(18,1-10) ad Abramo appaiono 3 figure, 3 angeli?, comunque interpretate dalla teologia come le persone della Trinità. Immaginiamo la scena di Mamre, 3 uomini appaiono all'orizzonte, Abramo li vede vicino alla sua tenda. La Bibbia dice che Abramo si prostrò a terra: importante questo gesto perché la prostrazione in ambiente ebraico-cristiano è l'atto del distendersi a terra umilmente per chiedere perdono e adorare ma questo solo a cospetto di Dio, nemmeno di fronte agli angeli. (Un atto così importante che Satana stesso lo chiede a Gesù nel deserto). Dunque, forse, ma qui mi slancio in una mia interpretazione, (comunque sostenuta dal testo biblico stesso considerando il passaggio dalla forma plurale a quella singolare e viceversa) Abramo vede 3 persone, ma a essere visto nella sua profondità è l'unità di Dio. Forse Rublev non ci chiede di fare come Abramo e vedere così nelle 3 figure l'unico Dio?
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